Anche quest’anno le stagioni si succedono, come gli altri anni, come sempre, in un tempo strano che ci ha costretti ad altre abitudini, ad assumere altri modi di affrontare le cose e di stare con gli altri, in una straniante e insolita modalità che ha un nome orrendo: distanziamento sociale.
E l’estate è il tempo delle vacanze e del divertimento, e non solo. L’estate può essere il tempo dell’isolamento, della solitudine: negozi che chiudono, gente che parte, orari ridotti.
La sezione UICI di Catania è riuscita e riesce ad essere vicina e di sostegno ai Soci e alle Socie, anche al tempo del Coronavirus.
La Consigliera decana Carmen Romeo e la neo-eletta Giovanna, Jenny, Cangemi hanno organizzato e trovato il modo di dare a questa estate lo spirito giusto di tempo condiviso, di allegria e di divertimento.
Carmen Romeo, in qualità di Coordinatrice della Commissione terza età, ha proposto per piccoli gruppi di 6-7 persone più un paio di ragazzi del Servizio Civile la granita ogni venerdì mattina a partire da venerdì 28 agosto e per tutto settembre ad Aci Bonaccorsi, paese a 365 metri sul mare, sulle ultime propaggini del versante sud-orientale dell’Etna, che si affaccia come un balcone naturale sul mar Ionio.
Al fresco, all’aperto e nel pieno rispetto delle regole dettate dal Coronavirus, un primo gruppo di partecipanti sotto gli alberi il 28 agosto si è goduto il fresco e quel meraviglioso dono che ti concede il tempo lento e sereno, non pressato da impegni improrogabili e scadenze, quando puoi vivere ogni attimo gustandotelo in pace e tranquillità con una granita e una brioche e in compagnia di amici.
Jenny Cangemi ha invece organizzato l’andata al mare per piccoli gruppi sfruttando gli ingressi che la Sezione UICI di Catania tradizionalmente acquista per la stagione balneare fino a metà settembre al lido Le Palme, lungomare di Catania, la cosiddetta Playa, sabbia dorata e fine, con la possibilità di pranzare con un piccolo contributo da parte del Socio. Un giorno è stato riservato esclusivamente ai giovani.
Peraltro il lido Le Palme ha in dotazione la sedia Job che il primo agosto 2019 il Presidente dei Lions Acitrezza Verga, Mario Seminara, ha consegnato alla Presidente UICI di Catania, Rita Puglisi, nella sede UICI catanese e che consente alle persone con disabilità motorie di accedere in tutta sicurezza alla spiaggia e di entrare in acqua e poter così fare il bagno in mare come tutti, dal momento che la sedia Job va in acqua e galleggia come un salvagente.
In Sezione inoltre sono proseguite le attività: di ginnastica dolce e di teatro per la terza età (Corso IRIFOR Sicilia per la terza età) rispettivamente con l’insegnante Giorgia Bucisca e con l’attrice e regista Tiziana Giletto; di ginnastica per over 35 con l’insegnante Giorgia Bucisca; di teatro per i ragazzi con l’attrice e regista Tiziana Giletto; di stimolazione basale e di attività motoria per bambini (Corso IRIFOR Sicilia Intervento precoce bambini 0-6 anni) rispettivamente con la dottoressa Dora Messina e con la dottoressa Alessia Puglisi.
Le attività di ginnastica e di teatro si svolgono in terrazza, quelle di stimolazione basale e di psicomotricità per i bambini in giardino, in sicurezza e nel rispetto delle regole di distanziamento previste per il Coronavirus, in quattro giorni alla settimana dal lunedì al giovedì e vedono impegnati piccoli gruppi di 5 partecipanti alla volta.
Un’altra esperienza significativa e importante, una “sfida” ai pregiudizi e ai limiti, è stata “Scaliamo la vetta”, gita ai crateri sommitali dell’Etna, prevista all’interno del Progetto IRIFOR Sicilia Gioco la mia parte per i ragazzi non vedenti della provincia di Catania, il 24 agosto 2020. Il Progetto prevede un’altra gita per un secondo gruppo di ragazzi alle Gole dell’Alcantara con percorso in canoa.
I ragazzi, di età compresa tra i 13 e i 16 anni, sono: Carmelo Colletta, Francesco Licandro, Valerio Messina, Matteo Panebianco. Li hanno accompagnati: Nando Sutera (Tiflologo del Centro di Consulenza Tiflodidattica di Catania e Coordinatore del Progetto), Luca Cosma (Guida alpina), Rosario Calcagno (Esperto della flora e dell’ambiente del vulcano), Elisabetta Sapuppo (Pedagogista e Assistente alla comunicazione, collaboratrice della Sezione UICI di Catania) e Federico Grasso (che collabora con la Sezione UICI di Catania dove ha svolto il Servizio Civile).
«Abbiamo fatto una cosa indimenticabile» dice Carmelo, 16 anni cieco assoluto, «è stata un’esperienza che la stragrande maggioranza dei nostri coetanei non fa per paura, pigrizia o disinteresse. Abbiamo raggiunto i crateri sommitali del Vulcano, il più alto del continente euroasiatico, siamo saliti sul tetto della Sicilia».
In una prospettiva di esperienza globale, olistica e sinestesica le parole di Nando Sutera rivelano: «Sentiamo ancora la polvere della lava sulla nostra pelle, la fatica del camminare sulla pietra lavica, l’odore acre dello zolfo e di altri minerali, sentiamo ancora sulle nostre mani il vapore caldissimo che fuoriesce dalle piccole fenditure che si trovano lassù, sentiamo ancora il senso di libertà che abbiamo provato quando siamo arrivati sul tetto della nostra meravigliosa isola...».
Elisabetta Sapuppo racconta del confronto con Francesco Licandro, prima della partenza, del timore di fare un percorso noioso e faticoso sotto il sole e sulle pietre, per scoprire poi che invece vale la pena, che ci si viene a trovare in un ambiente fresco, gradevole.
L’orario di partenza ha dato la possibilità di sperimentare insieme la colazione presto, per un viaggio lungo come durata e breve nella percezione delle proprie emozioni, tutto scorreva veloce perché si stava bene.
Si è provata una fatica che è anche soddisfazione, si è vissuta la sosta con gli altri (escursionisti, guide) che ti danno del tu, sono estranei con cui si crea un clima di familiarità tipico della gente di montagna, si è scoperto un doversi affidare reciproco, in uno spirito di amicizia, solidarietà, fiducia, è stata la rivelazione di un’umanità che si sostiene reciprocamente, derivandone un senso di appagamento.
Il gruppo ha funzionato da rete, da contenitore, da propulsore di energia, ci si è sentiti spronati e sostenuti vicendevolmente.
Gioia, condivisione, quasi un percorso spirituale, stare insieme avendo un obiettivo comune, una meta da raggiungere, ha riassunto così l’esperienza Elisabetta Sapuppo.