La sezione di Catania, infatti, in questi anni si è distinta per una progettualità didattica- educativa e sostegno alla genitorialità, rivolta ad un’utenza sempre più complessa; in cui la disabilità visiva si presenta sempre più frequentemente associata ad altre condizioni patologiche, determinando in molti casi ritardi e differenze evolutive che, se non tempestivamente riconosciuti e trattati, rischiano di divenire più marcate rendendo incerte le possibilità di compensazione plurisensoriale.
Dalla consapevolezza dell’importanza di attuare interventi tempestivi e precoci, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Catania ha attivato numerosi progetti aventi l’obiettivo di intervenire propedeuticamente rispetto ad una condizione di deficit - più o meno marcata - in diverse aree di sviluppo.
Nell’ambito dell’intervento precoce ricordiamo il progetto Aptica e pregrafismo.
L’aptica - data dalla combinazione tra percezione tattile e propriocezione- infatti, si configura come l’elemento fondante e attivante dell’esplorazione e della conoscenza del mondo circostante. Sperimentare una modalità del toccare che sia consapevole, se stimolata sin dalla prima infanzia, contribuisce alla costruzione dell’immagine mentale dell’oggetto, permettendo un uso più funzionale ed efficace degli arti superiori.
Per rafforzare e ampliare il ventaglio di proposte educative e ricreative , ampliando lo spazio dato ai momenti di socializzazione ed espressione del sé (spesso secondari nella quotidianità dei ragazzi pluriminorati) è nato il progetto Natural…mente. Il progetto pur non avendo finalità prettamente terapeutiche e riabilitative, nel perseguire il benessere psicofisico dell’utenza riesce a stimolare implicitamente sensi residui, autonomie e motricità attraverso esperienza di danza terapia, drammatizzazione e manipolazione creativa.
Per far fronte alle esigenze di un’utenza che ha concluso l’obbligo scolastico e, dunque rischia di rimanere esclusa da ogni proposta educativa e formativa, è stato pensato il progetto Libera…mente. Gli utenti, all’interno di una cucina professionale e seguiti da uno chef, sono stati guidati in un percorso pluri-sensoriale in cui, attraverso l’esplorazione e la manipolazione degli alimenti, i ragazzi sono stati impegnati in attività di preparazione e trasformazione della materia prima in un prodotto culinario finito. A questa esperienza ha fatto seguito un ciclo d’incontri ludico-ricreativi serali in diversi locali dell’hinterland catanese, con l’obiettivo di favorire momenti di condivisione e socializzazione.
Infine ricordiamo il progetto ludico-educativo Arricreamoci nato nel 2011 indirizzato all’intero nucleo familiare degli utenti ipovedenti, non vedenti e pluriminorati. Il progetto ha riguardato 4 aree d’intervento: area motoria- area delle autonomie- area della espressione del sé e area di supporto psicologico. Inoltre, è stato realizzato un percorso psicologico di sostegno alla genitorialità in cui i genitori hanno usufruito, in un setting informale, di incontri collettivi ed individuali.
Da diversi anni è anche attivo un servizio di consulenza psicologica per il sostegno alla genitorialità che ha l’obiettivo di fornire ai genitori un’occasione per accrescere la propria competenza genitoriale attraverso la riflessione, il confronto, il dialogo e lo scambio reciproco, diventando anche un momento di raccolta dei feedback sulle iniziative e sugli interventi messi in campo.
Importante ricordare il lavoro in rete svolto in collaborazione con le figure educative che si occupano dei servizi di Assistenza Didattica Integrativa e Assistenza alla Comunicazione. Coinvolte attivamente nei progettualità degli utenti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Catania, tali figure possono essere considerate un ponte tra le diverse agenzie educative e/o riabilitative che orbitano attorno all’utente e alla sua famiglia. L’intervento educativo, in particolar modo nella pluridisabilità, deve mirare all’attivazione, all’integrazione e all’inclusione della persona in senso olistico, promuovendo una condizione di benessere bio-psico-sociale nel suo progetto di vita.
Il lavoro promosso dalla Presidente Prof.ssa Rita Puglisi può essere definito come work in progress.
In tale prospettiva, si auspica una mirata gestione delle risorse già esistenti, attivando forme di collaborazione e riqualifica dello storico Istituto per Ciechi Ardizzone Gioeni. Negli interventi si sono avvicendate figure di specialisti locali e nazionali che, al di là della competenza e del rigore scientifico con cui hanno trattato il tema della pluridisabilità, hanno mostrato ugualmente grande empatia rispetto al vissuto di tutti i soggetti coinvolti in tali problematiche.
"Quando in una famiglia nasce un figlio disabile ricordiamoci sempre e prima di tutto che quello è un figlio” o ancora “Bisogna cercare di ottenere da ciascun bambino il massimo che può dare rispetto alle sue potenzialità”.
Il pubblico presente ha raccolto l’energia proveniente dai molti interventi reagendo con altrettanto calore. Per agevolare la partecipazione delle famiglie al convegno è stato attivato un servizio di ludoteca presso l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Catania, sede del convegno.
Oggi a Catania la commissione nazionale pluridisabilità ha abbattuto una barriera fondamentale, mettendo insieme da nord a sud le esperienze professionali e lo scambio dei lavori in rete, segnando una svolta fondamentale alla storia dell’ l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti rispetto a questa complessa sfida.